Breve storia della Lingua Italiana

La storia della mia lingua attraverso i secoli

LINGUA ITALIANA

Passaggio in Italia

3/20/2025

white book on brown wooden table
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Oggi vi parlo della lingua italiana, una lingua nata come molte altre lingue  (il francese, lo spagnolo, il portoghese e il rumeno) dall’influenza della lingua latina. Molte delle lingue che vengono parlate dall’India all’Europa hanno una origine comune, e vengono chiamate lingue Indoeuropee.

Il latino che veniva parlato dagli antichi romani è una lingua indoeuropea. Questa lingua veniva parlata soprattutto dalle classi sociali più ricche, mentre quelle più povere parlavano un latino non standard che era definito latino volgare.

Con la fine dell’Impero Romano nel 476 dopo cristo la lingua latina standard comincia a scomparire, diventa una lingua morta. Tutti parlano il latino volgare che è la lingua che le persone comuni continuano ad usare e a modificare.

Arrivano in Italia anche altre popolazioni che influenzano le lingue delle comunità locali. Si sviluppano in questo modo tante lingue diverse che derivano però tutte dal latino. Le persone che parlano queste lingue diverse sono convinte di parlare il latino ma non è così. Il latino rimane una lingua usata nella comunicazione scritta, diciamo una lingua ufficiale mentre il volgare è la lingua parlata sia dalla gente comune e anche da persone colte come scrittori, avvocati, commercianti e banchieri.

La lingua volgare scritta comincia ad espandersi nel 1200. Un esempio del volgare scritto è “il Cantico dei Cantici” di San Francesco d’Assisi nel 1224, e anche poesie scritte da poeti siciliani alla corte di Federico Secondo di Svevia.


Il volgare si afferma nel 1300 attraverso il fiorentino, la lingua che veniva parlata a Firenze. Il fiorentino si afferma per due motivi: il primo è perchè a Firenze vivono e scrivono tre grandi e famosi scrittori in volgare che sono Dante, Boccaccio e Petrarca; il secondo motivo è che nel 1300 Firenze diventa la più grande potenza economica e culturale in Italia. Tra il 1303 e il 1305 Dante scrive “De vulgari eloquentia” per convincere gli intellettuali che ancora scrivono in latino, che anche il volgare può essere usato per scrivere opere letterarie.

Nel 1400 con l’invenzione della stampa c’è un ritorno alla lingua latina standard. Gli scrittori e gli umanisti riscoprono la bellezza dei testi antichi latini e greci. La passione per il mondo antico provoca una riscoperta dell’antica lingua latina.


Il 1500 è il secolo dove scrittori poeti e intellettuali si incontrano per discutere l’uso della lingua. Si decide di tornare alla lingua volgare ma si deve stabilire di quale volgare si vuole fare uso. La maggioranza decide di usare il volgare utilizzato dai grandi scrittori del 1300, il volgare di Dante, Boccaccio e Petrarca.


Nel 1600 la lingua italiana si rinnova sempre di più, si modernizza. Gli scrittori inventano parole nuove, introducono parole eleganti e parole che sono usate tutti i giorni dalle comunità locali. Entrano nel vocabolario italiano parole straniere e termini tecnici.

Questa innovazione continua anche nel 1700. Sotto l’influenza dell’Illuminismo inglese e francese la lingua da più importanza al contenuto che alla forma. Entrano nella lingua italiana francesismi che riguardano la vita sociale in generale. La lingua italiana si mescola ai dialetti. Si comincia a dare importanza all’educazione linguistica in tutta la penisola, una penisola divisa anche politicamente e formata da stati e piccoli stati. Cominciano ad essere pubblicati anche i primi giornali che parlano di cultura in generale. Una grande importanza hanno anche le traduzioni, traduzioni di grandi enciclopedie, di narrativa e di teatro.

Il romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni pubblicato nel 1840 segna il definitivo rinnovamento della lingua italiana. Il 1800 inizia con una polemica tra classicisti e romantici che vogliono una lingua moderna, una lingua che possono parlare e scrivere tutti. L’Unità d’Italia e l’introduzione dell’obbligo scolastico portano, anche se molto lentamente, all’unità linguistica. Nonostante questo, alla fine dell’800 la maggioranza della popolazione non sa ancora né leggere né scrivere.


La nascita dell’URI (Unione Radiofonica Italiana) nel 1924 e quella della RAI (Radiotelevisione Italiana) nel 1954 consolidano la diffusione della lingua italiana su tutto il territorio nazionale. La radio e la televisione trasmettono contenuti in lingua italiana. I contenuti sono di carattere educativo culturale e di intrattenimento. Tra i contenuti di intrattenimento più accessibili a tutta la popolazione ci sono programmi sportivi come le partite di calcio e programmi musicali popolari come il Festival di Sanremo.

L’italiano standard si diffonde quindi attraverso lo sport e la musica.